PII VILLA DON BOSCO, ULTIMI SVILUPPI: VIA LIBERA ALLA VARIANTE

Giovedì scorso, 23 febbraio 2017, si è tenuta la VAS, strumento urbanistico utile per dare il via libera alla variante sul PGT per ripianificare le aree interessate dalla questione Villa don Bosco.


(Foto: Ing. Antonio Acerbi, estensore della variante)

Trattasi di ben quattro ambiti verdi:

(Foto: in prima fila il rappresentante della Provincia e di BrianzaAcque)

Il contesto nazionale è cambiato velocemente con gli anni e noi abbiamo sempre sostenuto la necessità di rivedere le destinazioni di questi terreni. Ci siamo sempre battuti per queste aree, affinchè rimanessero tali per valorizzare la loro importante funzione, indispensabile anche a livello sociale. In particolare la zona di Tregasio: territorio di conservazione del tessuto agricolo e rilevanza paesaggistica, e della rete dei corridoi ecologici, alle porte del Parco della Valle del Lambro, che per effetto della cementificazione andrebbe ad interrompersi creando un danno irreversibile, privandoci così di percorsi ciclo-pedonabili di rilevanza paesaggistica posti in zona agricola e ambientale. Se questo, come ci auguriamo, dovesse rimanere verde, c’è da sperare nella creazione di tratti sentieristici che colleghino quelli già esistenti con altri in progetto (obiettivo già individuato nel PGT), pensando a un paese più attrattivo, anche da un punto di vista visivo; il percorrere una sentieristica che ha sicuramente una funzione ricreativa fra aree agricole e boschive.
Occasione unica per salvaguardare la nostra ricchezza: l’ambiente. E parliamo di un territorio sensibile alla tutela, in quanto esso si trova alle porte del Parco della Valle del Lambro. Anzi, magari sarebbe stato importante la partecipazione fisica di un rappresentante di questo Ente.



Vogliamo far notare di essere in linea con la legislazione urbanistica regionale e la pianificazione provinciale che prevede il contenimento del peso insediativo, la limitazione del consumo di suolo e la salvaguardia ambientale.

Partecipando all’incontro, che abbiamo trovato piuttosto frettoloso, ci saremmo aspettati più coinvolgimento da parte degli enti e dei cittadini, considerando la variante “da cemento a verde” un momento storico. E lo ripetiamo: proprio per le ricchezze agricole e boschive, che in un futuro saranno risorse per tutti, in particolare per chi vivrà in zone urbane. Cosa diversa dalle simili varianti in corso che finalmente, lasciando alle spalle una vecchia cultura di espansione, vengono accettate con entusiasmo (ad esempio Carate e Giussano).



La Provincia ha puntualizzato il fatto che il nostro ricorso sia ancora pendente: ed è esatto! Rimarrà tale fino a che la questione non sarà interamente risolta. Questo per evitare che situazioni di questo genere si ripetano in futuro. Noi continuiamo a seguire l’iter urbanistico, fino a che si metterà la parola fine su questa vicenda e sull’intero piano.  

Triuggio, 02.03.2017